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Tulsi Vivaha: il matrimonio di Tulsi

Hai mai partecipato al matrimonio di una pianta? 

Con questo articolo ti portiamo alla scoperta di una cerimonia induista molto particolare: il matrimonio di Tulsi con il dio Viṣṇu.

Il Basilico Santo

Tra le erbe ayurvediche più conosciute c’è Tulasī o Tulsi, il Basilico Santo, che noi amiamo molto e il cui estratto utilizziamo spesso nelle nostre formule.

Per l’Āyurveda è una pianta rasāyana (“promotrice della longevità”) e vayaḥsthāpana (“che ripristina la giovinezza”).

È una pianta talmente sacra che prima di coglierne le foglie si recitano dei mantra particolari.

Ha un’origine divina e molti sono i miti di cui è protagonista.

Il nome Tulasī significa “incomparabile” e tante sono le sue proprietà.

Ma oggi vogliamo parlarti… del suo matrimonio!

Il matrimonio di Tulsi

Tra Prabodhinī  Ekādaśī, ossia l’11 o 12 giorno lunare di luna crescente nel mese di Kārtika* del calendario induista, e Kārtika Pūrṇimā, ossia la luna piena del mese, nel subcontinente indiano si celebra la festa induista di Tulsi Vivah o Tulasī Vivāha, ossia il matrimonio (vivāha) di Tulasī con il dio Viṣṇu.

La pianta di Tulsi, infatti, non è solo sacra ma è anche considerata una dea vera e propria.

Secondo alcuni miti Tulasī è un avatāra di Śrī, ossia di Lakṣmī, la sposa del dio Viṣṇu. 

Secondo altre versioni è Vṛndā (un sinonimo di Tulsi), la moglie di un demone, prima ingannata da Viṣṇu e poi ricompensata da esso con la trasformazione in pianta sacra.

La preparazione degli sposi

Durante Tulasī Vivāha, la pianta di Tulsi viene vestita da sposa, con una piccola sāṛī** e gli ornamenti nuziali.

A volte si appone alla pianta un’immagine di viso femminile decorata con il tradizionale bindu e l’anello al naso, come le spose. Talvolta si pone vicino una mūrti (immagine) della dea. E si offrono alla sposa polvere di curcuma, come nella cerimonia del Gaye Holud o Haldi, e il tradizionale sindūra, ossia la polvere vermiglia che le donne indù sposate pongono nella scriminatura dei capelli.

Il vaso in cui Tulsi è posta, il Tulasī Vṛndāvana, viene decorato con vari simboli sacri e bene augurali, come la oṃ o la  svāstika.

A fianco alla pianta, viene posto lo sposo, o meglio qualcosa che lo simboleggi. Ad esempio, una mūrti, che può essere una statua o un’immagine di Viṣṇu o dei suoi avatāra; oppure una Śāligrāma-śilā, cioè una pietra nera che è una conchiglia fossile simbolo non antropomorfo del dio; oppure ancora un ramo di pianta di Āmalakī, dato che si dice che l’amla incarni Viṣṇu.

La sposa e lo sposo vengono adornati con delle mālā, delle ghirlande di fiori.

La cerimonia

La pianta di Tulsi e Viṣṇu vengono quindi sposati, seguendo i riti del matrimonio induista.

Un’estremità della sāṛī della pianta di Tulasī viene legata con un’estremità dell’abito della mūrti di Viṣṇu, a significare il legame indissolubile tra i due sposi.

Il matrimonio viene celebrato sotto a un mandapa nuziale, cioè un baldacchino o una struttura sotto alla quale si celebrano i matrimoni e che viene riccamente ornata. In terra possono essere raffigurati i tipici dipinti pavimentali rangoli o alpana. 

La cerimonia si svolge alla sera, perché si crede che lo spirito di Tulsi risieda nella pianta di notte e la lasci al mattino. Chi partecipa alla celebrazione deve prima aver digiunato per tutto il giorno. Durante la cerimonia viene offerto agli sposi del cibo o frutta (prasāda) che alla fine della celebrazione, dopo essere stato consacrato, verrà condiviso tra i partecipanti.

La Tulasī Vivāha viene effettuata nei templi ma anche nelle case private, poiché quasi ogni abitazione ha proprio di fronte una pianta di Tulsi. 

In genere la cura della pianta di Tulsi viene affidata alle donne della casa e lo stesso avviene per questa cerimonia, per cui le donne della famiglia o del villaggio celebrano collettivamente la cerimonia (pūjā) dedicata a Tulasī.

Tulsi Vivah

Il festival di Tulasī Vivāha chiude la stagione dei monsoni, durante la quale è sconsigliato sposarsi, e apre la stagione dei matrimoni.

Tulasī è una delle piante più sacre per l’induismo e questo matrimonio simbolico è di buon auspicio per chi è sposato o per chi vuole sposarsi e avere un matrimonio felice.

Essendo Tulasī un essere divino non deve stupirci che questa pianta sia la protagonista di un matrimonio vero e proprio, a ricordo dell’unione nuziale della dea con il dio Viṣṇu.


Sapevi che esisteva un festival in cui si celebra il matrimonio divino tra la pianta di Tulasī e il dio Viṣṇu?

Hai mai partecipato a una cerimonia simile?

Faccelo sapere nei commenti!

NOTE:

*Il mese di Kārtika è l’ottavo mese del calendario induista e il settimo mese del calendario bengalese. Va da circa metà Ottobre a metà Novembre, quando il Sole entra nel segno della Bilancia, e termina quando entra nel segno dello Scorpione.

** Sāṛī è la parola in lingua Hindī per indicare il tradizionale abito femminile indiano. In Bangla o bengalese si chiama śāṛī. In entrambi i casi il nome deriva dal sanscrito śāṭī che è il femminile della parola śāṭa che significa “striscia di stoffa” o “tipo di indumento”.  In italiano il termine “sari” è maschile, mentre in sanscrito, hindi e bengalese è femminile. Per questo abbiamo scelto di mantenere il femminile per indicare questo indumento nel nostro articolo.

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