Curcuma longa
nomi sanscriti: Haridra, Haldi
altri nomi: Holud (bengalese)
La Curcuma longa è un’erba perenne dalla famiglia delle Zingiberaceae.
È una pianta originaria di India, Pakistan e Malesia, ma attualmente è coltivata in varie regioni tropicali.
Storicamente utilizzata tradizionalmente in tutto il subcontinente indiano come colorante, spezia e per le proprietà fitoterapiche.
La radice è un rizoma tuberizzato, ramificato, che costituisce la droga della pianta (droga = parte della pianta da cui si estraggono i principi attivi a scopo fitoterapico).
Il rizoma contiene sostanze di colore giallo chiamate curcuminoidi nella misura del 5%. Il componente principale dei curcuminoidi è la curcumina, isolata nel 1842. Solo nella prima decade del ‘900 verrà compresa la struttura della curcumina e verrà sintetizzata, mentre solo a metà del secolo si scoprirà che è un miscuglio di resina e olio turmerico.
Il rizoma contiene anche l’olio essenziale (4,2%-14%).
La curcuma ha numerose proprietà tra le quali citiamo quella antinfiammatoria e antimicrobica. Svolge inoltre un’efficace azione antiossidante.
Alcuni studi suggeriscono che la curcumina può avere un effetto protettivo sulla pelle dagli inquinanti atmosferici, grazie all’azione antinfiammatoria e di contrasto ai radicali liberi.
Sempre grazie alla sua azione antinfiammatoria, può essere utile in caso di psoriasi e acne.
Impacchi di pasta di curcuma possono risultare utili in caso di prurito, lividi, punture di insetto, foruncoli e altre manifestazioni dell’acne.
In Āyurveda la curcuma si utilizza a scopo fitoterapico per le numerosissime proprietà medicinali che vanta.
Per uso topico, è consigliata per ogni tipo di pelle per la sua azione purificante, anti-prurito, antiossidante, antinfiammatoria.
Curiosità
- La Curcuma è conosciuta anche come “Zafferano indiano” o “Zafferano delle Indie”, ma talvolta viene chiamata anche “Zafferano dei poveri” in quanto è molto meno costosa dello zafferano vero e proprio.
- Nonostante sia coltivata in vari paesi tropicali, la maggior parte della produzione mondiale di Curcuma resta in India, che utilizza l’80% del prodotto. Il secondo maggior consumatore nel mondo sono gli Stati Uniti.
- La Curcuma è uno dei principali costituenti del curry a cui dà il caratteristico colore giallo. In India è utilizzato in cucina nella maggior parte dei piatti, specialmente in quelli di legumi o patate.
- Il nome in bengalese della Curcuma è “Holud” che significa anche “giallo”.
- Nel subcontinente indiano la Curcuma è utilizzata in moltissime cerimonie religiose, specialmente in quelle legate al matrimonio. In Bangladesh e in alcune zone dell’India la cerimonia del Gaye Holud (“giallo sul corpo”) è parte importantissima dei riti matrimoniali e la protagonista della cerimonia è la curcuma. In lingua Hindi questa cerimonia si chiama “Haldi”.
- Gli yogi o le yogini (chi pratica lo yoga) utilizzano la Curcuma per aiutarsi nella pratica grazie al potere antinfiammatorio del rizoma.
- La curcumina non viene assorbita sufficientemente con l’assunzione orale, per questo spesso negli integratori viene associata ad altre sostanze che hanno la capacità di aumentare l’assorbimento di curcumina. Inoltre la curcumina è poco solubile in acqua, per cui la si associa a dei lipidi per aumentare la biodisponibilità.
Āyurveda
- Rasa (sapore): piccante (katu) e amaro (tikta);
- Vīrya (natura): riscaldante (ushna);
- Vipāka (effetto post digestivo): piccante (katu);
- Guṇa (qualità): leggero (laghu) e secco (rukṣa);
- Doṣa (effetto sui dosha/umori): pacifica tutti e tre i doṣa, soprattutto vāta e kapha. Non adatta se pitta è in eccesso.
La Curcuma è una pianta considerata rasāyana (ringiovanente).
I nomi in sanscrito della curcuma sono: Haridra e Haldi.